l'unisannio come motore per rigenerare le aree urbane

Il Mattino - 8 Aprile, 2023

Il tema della rigenerazione urbana ha assunto un'importanza rilevante nel nostro Paese. Molte città, infatti, si trovano a dover fronteggiare problemi legati al decadimento del patrimonio edilizio e delle infrastrutture, ai processi di deindustrializzazione, all'espansione urbana incontrollata e a fenomeni di abbandono dei centri storici da parte dei residenti. Molte esperienze hanno dimostrato sul campo il ruolo significativo che gli insediamenti universitari possono giocare quale motore e strumento per processi di rigenerazione nelle città Italiane, e Benevento non fa eccezione.

Gli spazi Unisannio, luoghi dove studenti e ricercatori si incontrano per studiare, fare ricerca, animare iniziative culturali, hanno avuto, e continuano ad avere, un indubbio effetto positivo sulla trasformazione della nostra città, creando opportunità concrete di sviluppo economico, sociale e culturale. Una presenza che migliora la qualità della vita di individui e comunità.

Il nostro progetto di Campus Urbano, con tutti i plessi collocati nel raggio di poche centinaia di metri, ha l'ambizione di contribuire alla realizzazione di un sistema integrato città-università, secondo la migliore tradizione universitaria del nostro Paese. Lo fa attraverso la riqualificazione e la rifunzionalizzazione di edifici dal grande valore storico, e qui gli esempi che si potrebbero fare sono tanti, dalle strutture che si affacciano su Piazza Roma alla sede di Piazza Guerrazzi, per citare solo gli interventi più recenti. Attraverso il recupero di insediamenti industriali dismessi, come nel caso dei plessi di via dei Mulini. Ma anche migliorando l'aspetto e la fruibilità degli spazi circostanti.

Tutto questo non manca di avere effetti positivi sulla vita e sull'economia dei quartieri, spesso rivitalizzati dalla presenza dell'Università. Ne è un esempio l'area di via dei Mulini, dove l'apertura de «Il Cubo», un edificio ad emissioni quasi nulle (Nzeb) che ospita aule e laboratori didattici, e la presenza di un plesso di ricerca poco distante, nella riconvertita sede dell'Enel, ha indotto una rivitalizzazione dell'intero quartiere. Da qualche mese sono partiti i lavori di riqualificazione del complesso delle Battistine, nel quartiere Triggio, zona che presenta significativi segni di degrado. L'intervento è destinato alla realizzazione di Sheril, «Samnium Heritage Innovation Lab», un nuovo centro per attività di ricerca, trasferimento tecnologico, alta formazione, e creazione d'impresa nel settore della conoscenza, tutela e valorizzazione del patrimonio culturale materiale e immateriale, con un approccio multidisciplinare che prevede una stretta interconnessione tra scienze umanistiche e Stem. Le scelte progettuali, che rispondono a principi di sostenibilitaambientale, economica e sociale, attente al contesto urbano esistente, e le tematiche scelte per le attività del nuovo centro, perfettamente calate sulla realtà Beneventana, caratterizzata dalla presenza di un importante patrimonio storico-culturale, sono premesse affinché, anche in questo caso, l'operazione possa avere importanti ricadute sul piano della trasformazione positiva del quartiere. Ora aspettiamo con fiducia i risultati del bando «Residenze» del Mur, al quale abbiamo candidato un progetto per la realizzazione di uno studentato in pieno centro a ridosso del Corso Garibaldi, in due edifici di grande pregio, il complesso di San Vittorino e la palazzina Zoppoli. Un progetto importante, quest'ultimo, che insieme allo studentato che sarà ospitato nella riqualificata stazione ferroviaria potrà contribuire a richiamare in città studenti provenienti sia da altre Regioni, sia da Paesi esteri.

L'università del Sannio ha contribuito, e continua a contribuire, alla riqualificazione di edifici e aree degradate sottoutilizzate. L'Ateneo ha aperto i propri spazi alla città per eventi culturali, artistici e di interesse sociale, coinvolgendo sia la comunità accademica sia quella locale, dando il proprio contributo alla valorizzazione del patrimonio culturale della città, mirando a stimolare l'interesse e la crescita di un senso di appartenenza e identità.

Rimangono molti nodi da risolvere, come ad esempio la mancanza di adeguate aree di parcheggio nei pressi degli insediamenti didattici, che comportano non pochi disagi ai nostri studenti, e lo sviluppo di un sistema di trasporto sostenibile fra i vari plessi, ad esempio mediante un sistema di bike-sharing dedicato. E molte sono le opportunità da cogliere, a partire dalla riqualificazione di due gioielli del nostro patrimonio, la chiesa di Santa Teresa e la cappella gentilizia di Palazzo de Simone. Unisannio è pronta a fare la sua parte, mettendo in campo progetti credibili e competenze ed entusiasmo per realizzarli.